LA CORTESIA DEI NON VEDENTI

di e con Giuseppe Cederna  

Produzione Cada Die Teatro e Festival dei Tacchi

“Cosa succede nelle nostre vite, cosa deve succedere, perché qualcosa di quello che  viviamo – un incontro, un libro, un viaggio, uno spettacolo – ci tocchi così profondamente da lasciare un’impronta e diventare parte di noi?” Con questa  domanda era cominciato il mio incontro con 480 studenti, in un bel teatro dell’Emilia  Romagna. La domanda li aveva sorpresi. Si aspettavano una lezione sulla prima  guerra mondiale a teatro non un viaggio intorno al mondo e alla vita. Dalle rive  dell’Isonzo di Giuseppe Ungaretti, alle sorgenti del Gange tra le montagne  dell’Himalaya, fino alle coste e alle isole del Mediterraneo. Avventure, naufragi,  derive e illuminazioni. Di acqua in acqua, di racconto in racconto, l’incontro si è trasformato in un’esperienza collettiva e profonda di condivisione e ascolto.  

La cortesia dei non vedenti è la storia di un piccolo miracolo di partecipazione umana  e teatrale.  

Il Mediterraneo è vento e salsedine, odore di fichi cotti dal sole; profumo di cucina,  di casa. Voci antiche e familiari. E’ il mare della Vicinanza. E’ Kastellorizo l’isola  del film Mediterraneo: “italiani greci: mia faccia mia razza, una faccia una razza.”  Ogni anno, da molti anni, il Mediterraneo continua a chiamarmi. E’ un maestro  severo e generoso. E qualche tempo fa mi ha regalato una lezione che non  dimenticherò più.  

“Le parole, quelle giuste quelle vere, hanno lo stesso potere delle azioni.” Raymond  Carver