Taro il pescatore

una produzione

Teatro della Tosse, Teatro del Piccione (Genova) 

di Danila Barone

con Danila Barone e Paolo Piano

regia Teresa Bruno e Dario Garofalo

realizzazione scene Simona Panella e Anna Martin

musiche Luca Nasciuti

luci Simona Panella e Luca Nasciuti

costumi Monica Mancini

Ispirata al celebre racconto giapponese Urashima Taro, rivisitato dal Teatro del Piccione che in questa storia invita i giovani spettatori sulla riva di un fiume. Lì Taro il pescatore continua le tradizioni della sua famiglia e i gesti tramandati da suo padre, lì cattura dei piccoli pesci mentre i pesci più grandi gli scappano. Il vento comincia a soffiare e la sua tempesta interiore comincia a crescere. Come riuscire a fermarla? Si presenta quindi qualcosa di inatteso, di incredibile, qualcosa che va a cambiargli la vita, a addolcire la sua rabbia e la sua anima, qualcosa che gli riempie gli occhi. Uno spettacolo pieno di fantasia e di originalità. 

La rabbia è un’emozione potente. Nello spettacolo Taro si confronta con questo sentimento. “Abbiamo scelto di rappresentare questo momento con l’arrivo improvviso di un temporale che va ad allargare l’interiorità proprio come la rabbia. Quando tutto va storto sulla riva dello stagno arriva la collera con tuoni e fulmini.” “Taro è preda della sua rabbia e se ne vuole sbarazzare”. 

Sarà un incontro inatteso che gli permetterà di accettare la sua rabbia, di prendersene cura e apprendere a trasformarla in energia positiva.