Capitani Coraggiosi 1997

08/11/1997

Novembre – Dicembre ’97
Rassegna di teatro per i ragazzi delle
scuole elementari e medie di Pirri
AS.TE.R “Cartastorie”
TEATRO DEL SOLE “Anni di farina”
TEATRO INVITO “Il partigiano Jonnj”
CADA DIE TEATRO “Tra due popoli…”
“La bella gioventù ”

Capitani Coraggiosi
Novembre – Dicembre ’97

Il cada die teatro, compagnia di ricerca e sperimentazione riconosciuta dal Ministero dello Spettacolo tra le compagnie più rappresentative del territorio nazionale, lavora all’interno dei locali dell’ex vetreria di Pirri dal 1991. In questi anni nelle scuole della città abbiamo portato i nostri spettacoli, organizzato incontri e laboratori. Oggi ci presentiamo alle scuole di Pirri con una rassegna che comprende i nostri ultimi lavori, tre opere di alcune delle più interessanti compagnie di teatro per ragazzi italiane, e infine, una mostra fotografica sull’infanzia dimenticata curata dall’associazione “Mani Tese”.
Una delle finalità che ci poniamo con questa iniziativa é quella di continuare e approfondire il rapporto con le scuole di Pirri, e utilizzando la sala CADA DIE /ASPIS valorizzare ancor più uno degli spazi più vitali della città.

cada die teatro
AS.TE.R (Associazione Teatro Ragazzi) – Firenze
“Cartastorie”
con Patrizia De Libero

In questo lavoro siamo partiti dalla forma più semplice di spettacolarizzazione, “il fare e il raccontare”… abbiamo scelto la manipolazione con la carta e il racconto. Collaborando con specialisti del settore, tutti provenienti dalla trasmissione RAI Albero-Azzurro, abbiamo creato un evento spettacolare di grande semplicità comunicativa e proprio per questo motivo di grande magia e stimolo fantastico. Un attore, un raccontastorie, dopo avere raccolto tutta la carta gettata senza cura per la città… scopre che dai colori della carta stessa e dalle forme che possono creare le proprie mani, nascono delle storie fantastiche… la scena vuota si riempirà di una miriade di oggetti colorati costruiti solo di carta. Dunque, per chi sa leggere tra le righe, non vi sarà difficoltà a comprendere quanti stimoli di carattere ludico, didattico e pedagogico si possono cogliere dietro “questa messa in scena che si crea nel fantastico”.
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TEATRO DEL SOLE – Milano
“Anni di farina”
con Sara Ghioldi, Antonio Rota, Antonio Pannella
regia Renata Colucci

Ci sono anni quelli dell’infanzia e dell’adolescenza, che come farina ci scivolano dalle dita; ma sono anni “pesanti”, significativi, anni che formano. Nel 1850 i bambini bravi del Canton Ticino venivano venduti da “un uomo nero” che li portava a Milano per farli lavorare come spazzacamini. Fare lo spazzacamino voleva dire essere piccolo, magro, arrampicarsi, scorticarsi mani e ginocchia lungo la cappa del camino ancora calda, soffocarsi… ma significava anche essere sui tetti, così vicini al cielo da tornare i bambini che erano, chiamarsi da un tetto all’ altro senza paura di cadere, toccare la luna, guardare la città dall’alto e vedere come in fondo gli uomini, anche quelli cattivi, erano piccoli, piccolissimi.

CADA DIE TEATRO – Cagliari
“Tra due popoli…”
(Uno spettacolo che fa bene ai ragazzi e di certo non fa male agli adulti)
di Giancarlo Biffi
con Emanuela Cau, Grazia Dentoni, Mauro Mou, Silvestro Ziccardi
regia Giancarlo Biffi

Quattro cantastorie quattro imbonitori ciarlatani si presentano nella piazza del paese, nel giorno di festa per raccontare una storia. Ognuno dei narratori ha la sua, quella sentita tempo prima. Le singole storie che i quattro vogliono raccontare sono, in fin dei conti la medesima, che narra di due città e dei suoi strani abitanti: i gialluzzi e i verduzzi, popoli appartenenti alla stessa nazione ma ostili fra loro. Gente che nell’esistenza dell’altro vede la ragione dei propri guai, del proprio star male e della propria possibile catastrofe. Una catastrofe che può essere evitata, basta che qualcuno si muova, che qualcuno faccia il primo passo, e così il pittore verduzzo con la sua azione fa in modo che la situazione possa cambiare ….

TEATRO INVITO – Lecco
“Il partigiano Jonny”

Il punto di riferimento letterario più importante dello spettacolo è stata l’opera di Beppe Fenoglio. Le pagine dello scrittore piemontese ci hanno guidato in un percorso alla ricerca delle ragioni più profonde di una grande stagione della storia d’Italia, che rimane, anche per noi che non l’abbiamo vissuta in prima persona, viva e palpitante. Non ci interessava tanto mostrare i torti o le ragioni dei combattenti, quanto le loro ragioni umane, le storie personali: cosa significa uccidere o vedere il proprio amico ucciso, com’è l’ultima notte di un condannato a morte, quali i suoi pensieri, come ci si può innamorare quando il mondo intorno sembra crollare, come maturano i sentimenti in una situazione estrema come la guerra.

CADA DIE TEATRO – Cagliari
“La bella gioventù”
“Zia Teresa” di e con Alessandro Mascia
“Famiglia Puddu” di e con Pierpaolo Piludu

Da alcuni anni il Cada Die Teatro sta portando avanti una ricerca intorno alle tecniche del narrare. Il desiderio di raccontare guardando negli occhi chi ascolta, senza nessuna scenografia, nessun artificio né trucco.”La bella gioventù” non è uno spettacolo vero e proprio. Per gli attori del Cada Die Teatro si tratta di una prova di “narrazione pura”; due racconti con un unico denominatore: gli anni ’40, la fine del fascismo, la seconda guerra mondiale. Noi ancora non c’eravamo.”La bella gioventù” alla quale ci riferiamo è quindi quella dei nostri padri.