Supercondominio

SUPERCONDOMINIO di Pierpaolo Piludu

con Alessandro Congeddu, Riccarda Curreli, Carla Demuro, Fulvio Gennamari, Sergio Massenti , Marianna Meles, Aldo Orrù, Giorgio Piano, Rosalba Pillai, Barbara Piras, Daniela Scordo, Maria Zedda

e con Rita Anedda, Clara Belfiori, Salvatore Cao, Patrizia Congia, Giannella Manca, Antonella Matta, Carlo Onnis, Rosalba Palla, Angela Palmas, Maria Antonietta Pinna, Susanna Pinna, Massimo Pisano, Rita Safina, Ines Sanna, e Ida Ximenes nella parte dei condomini del blocco B.

scene e costumi Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Antonella Matta, allestimento Giorgio Sitzia
fotografo di scena e riprese video Tonino Pisu
disegno luci Giovanni Schirru

suono Matteo Sanna
aiuto regia Massimo Pisano regia Pierpaolo Piludu

C’è il rischio che da un momento all’altro ci scappi il morto nelle palazzine popolari di via Maccioni! Giorno e notte si sentono solo urla, minacce e frastimus.
Ogni condomino è convinto di avere tutte le ragioni del mondo. Come si fa a non dichiarare guerra al vicino che ogni giorno, di proposito, sconfina di dieci centimetri nel nostro parcheggio o che non ritira la biancheria asciutta solo per impedirci di stendere la nostra? Anche se gliene dicono di tutti colori e c’è sempre qualcuno che lo prende per un orecchio, l’unico che cerca di creare un po’ di armonia è Santino: racconta in continuazione quanto è felice da quando ha iniziato a fare quelle quindici, venti buone azioni quotidiane: “… altro che Prozac, Tavor o tutte quelle gocce e pastiglie!”

Anche se è stonato come una campana, ogni notte si affaccia e intona le canzoni imparate all’oratorio: come sarebbe bello se i condomini, invece di farsi mille dispetti, di imbrattare le serrature delle porte d’ingresso con le cacche dei cani…  si affacciassero alle finestre e cantassero a squarciagola insieme a lui!

Garantiamo che, come negli altri allestimenti della scuola di Arti Sceniche, ci si divertirà, ma che il riso, anche stavolta, sarà un tantino amaro…

Lo spettacolo è dedicato a Enzo Baldoni, il giornalista freelance lasciato morire in Iraq nel 2004, e a quelle persone che ogni giorno provano a inventarsi modi migliori di rapportarsi con gli esseri umani e con il mondo.