Un Amleto di troppo 

esito scenico del laboratorio teatrale Il Mestiere dell’Attore diretto da Alessandro Lay

da Muller, Shakespeare, Testori… e un poco di Laforgue.  

 

con: Ambra Angelini, Giada Angioni, Giovanni Corda, Livio Duce, Paolo Fenocchio, Doriano Ferrari, William Lenti, Rita Martinelli, Manuela Meloni, Patrizia Mura, Milena Olla, Barbara Piras, Pierandrea Raccis, Daniela Scotto.

 

disegno luci, luci Giovanni Schirru

elaborazione suono, suono Matteo Sanna

consulenza costumi Francesca Pani

scene, attrezzeria, allestimento William Lenti, Giovanni Schirru

contributi ai testi e alla drammaturgia Manuela Meloni, Patrizia Mura, Barbara Piras, Giuseppe Piselli, Daniela Scotto

 

Amleto è ancora vivo. Vaga per il mondo con la sua domanda ossessiva, da 500 anni circa non fa che interrogarsi se sia meglio vivere o morire e intanto non si decide.

Nel frattempo il castello di Elsinore è oramai un Centro di Salute Mentale, Amleto è in terapia da chissà quanto ma non sembra che la cosa giovi né a lui né alla sua povera madre Gertrude che non sa più che fare: il figlio è schizofrenico in preda a doppia, tripla, quadrupla personalità, continua a fissarsi sui suoi drammi, dolori e sofferenze per ‘sto padre (parla pure con il suo fantasma) assassinato e intanto lui uccide tutto quello che gli sta intorno per distrazione, menefreghismo, disinteresse a tutto ciò che non sia lui stesso.

Misogino.

Dispotico.

Antipatico.

Assai. 

E però poi c’è quella famosa domanda, a cui ancora nessuno è riuscito a rispondere dopo 500 anni circa, quella famosissima domanda che non faremo, tanto la conoscono tutti, quella famosissima domanda che si pianta come un chiodo nel cervello e non ne esce più…