Amici per la pelle


Produzione Teatro del Buratto/Atir
di Emanuele Aldrovandi e Jessica Montanari
con Mila Boeri e David Remondini
regia Renata Coluccini
movimenti scenici Micaela Sapienza
costumi Katarina Vukcevic
luci Marco Zennaro
direttore di produzione Franco Spadavecchia


Un racconto di amicizia e tradimento, di scoperta di se stessi e dell’altro che mette al centro il rispetto reciproco e dell’ambiente. Una fiaba moderna in cui vengo narrate le avventure di Zeno, un ragazzo che si sente solo e per esigenze di lavoro si traveste da asino, e di Molly un’asina vera, un’asina intelligentissima. Molly è fuggita da uno stretto recinto e anche lei si sente sola. Molly e Zeno sono diversi, ma accomunati dal sentirsi spesso emarginati, diversi rispetto al loro ambiente. Un giorno, entrambi in fuga, si incontrano. Lui se ne va da un luogo che l’ha deluso, lei scappa da una prigionia. Il loro incontro cambierà la vita ad entrambi. Il viaggio di Molly e Zeno li porterà, attraversando un bosco, a raggiungere il Posto Segreto sognato da Molly: un luogo dove gli animali convivono pacificamente, rispettando l’ambiente e la natura, naturalmente un luogo dove l’uomo non è ammesso. Zeno, finto asino, un po’ spaesato, un po’ timoroso non può adattarsi né continuare a mascherare la propria identità e ancora una volta fugge. Ma questa volta da solo. Quando Zeno tradirà l’amicizia di Molly scoprirà quanto è importante e necessario il loro legame e sarà finalmente disposto a rischiare se stesso per salvare l’amica. Insieme affronteranno diverse situazioni in cui le loro differenze emergeranno e creeranno complicità ma anche conflitti. Ma è di tutto questo che si nutre un’amicizia vera. Le incomprensioni e la diversità generano situazioni comiche e drammatiche e il loro incontrarsi e scegliersi porta con sé la poesia del sentimento. Sul palcoscenico la storia viene narrata con un gioco di parole e di movimento dove con la voce e con il corpo gli attori evocano e ci rendono partecipi di situazioni e paesaggi. Attraverso la metafora, il racconto fantastico, possiamo meglio comprendere che curare e rispettare il nostro mondo parte dal conoscere e rispettare se stessi e gli altri nella loro diversità e bellezza.